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Siamo cresciuti

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Siamo cresciuti,

plasmati figli di un mondo centrifugo.

Scappati altrove,

fuggiti tra nubi e sole,

cielo e gabbiani,

diventati adulti

rimanendo forti e fragili al contempo.

Siamo così,

con la natura nel petto

e la verità oltre l’ombra di ognuno,

inafferrabile incolmabile

struggentemente dolorosa.

Angeli ossuti senza ali né orgoglio,

diavoli campestri che ridono all’angolo

dietro la tempesta.

Siamo voli di rondini

che durano una stagione.

La giovinezza vive in un soffio,

poi ognuno si ritrova a dialogare

con la propria maturità.

Siamo soli,

e in questa solitudine

c’è chi si nasconde le rughe

e chi le mostra senza timore,

c’è chi ha sempre coltivato l’intelletto

e chi ha pensato solo alla propria immagine

e ora si scopre vuoto e impaurito.

Siamo umani,

siamo gracili al tocco

e friabili nel cervello.

L’amore talvolta salva,

talvolta marcisce nello stomaco,

inespresso.

Ognuno a modo suo avrà

trascorso il suo viaggio.

Ma alcuni ricorderanno con lietezza

quel granello di memoria

che rimane stretto in loro

e ne faranno un dipinto di orchidee,

altri avranno giocato di continuo

ripetutamente ostentatamente

beffardi e arroganti,

e in vecchiaia non ricorderanno,

si corroderanno tra lacrime e odio.

Ringrazio un dio forse

o forse solo il caso

per avermi dato tra le dita

un granello di sabbia,

e averlo trasformato in fiore

anche nel dolore.

Rinasco ogni giorno

e ogni giorno più luminosa

tra le mie rughe

levigate di vita.

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